UNA LEZIONE ROTARIANA VENUTA DAL BENIN
IL GOVERNATORE SCRIVE – GENNAIO 2018
Gennaio. Mese dell’Azione professionale
Cari amici rotariani di Puglia e Basilicata,
l’altro giorni navigando in internet ho avuto modo di ammirare, sul sito volontariamenteonlus.it, delle splendide ed emozionanti immagini che mostravano alcuni amici, rotariani del nostro Distretto, impegnati come medici in un lontano centro sanitario nel Benin. C’era nei loro occhi una gioia profonda, nutrita da un lato dall’orgoglio di star facendo la cosa più giusta, dall’altro dalla serena e dignitosa gratitudine leggibile sugli sguardi delle donne e degli uomini d’Africa che li circondavano.
Tutto ciò mi ha profondamente colpito, trasmettendomi un intimo e gratificante senso di appartenenza. In quei volti sorridenti, compiaciuti di stringere fra le braccia un bambino appena venuto al mondo anche grazie al loro impegno di medici, ho visto tutto il senso più esaltante della rotarianità: della loro, della mia, della nostra rotarianità. Ho visto il senso di un impegno in prima persona, senza deleghe, per la vita e per il futuro. Ho visto gesti, forse compiuti in umiltà, ma con il respiro profondo della speranza e della scommessa per un mondo diverso. Ho visto il Rotary di Paul Harris.
Il calendario rotariano ci invita a dedicare il mese di gennaio alla riflessione sull’azione professionale. Ma quelle immagini dicono infinitamente più di tutte le parole che in questa occasione potremmo mettere insieme.
Dobbiamo essere davvero grati a quegli amici e ai tanti che, come loro, impegnano nei Club le loro doti professionali al servizio della comunità umana, per la lezione di Rotary che ci offrono.
Il Rotary, si sa, è una organizzazione di professionisti o, come alcuni preferiscono, di leader professionali. Ma guai a pensare che questo possa avere il segno distintivo di una visione socialmente selettiva, quasi che i nostri elenchi di soci fossero dei palmarès, liste di chissà quali successi sociali e/o economici da esporre nelle vetrine dei luoghi più in vista. Il Rotary non è questo.
Il Rotary non lo è, innanzitutto per una ragione estremamente pratica, perché il Rotary riconosce la massima dignità di ogni attività professionale utile alla società, al suo corretto funzionamento, al suo positivo articolarsi civile ed economico, al suo ordinato progresso.
Ma non lo è soprattutto, perché la concezione professionale dei rotariani, estesa a tutte le categorie, è stata da sempre finalizzata all’ottimizzazione del servizio. I rotariani sono professionisti del servizio e sulla loro “azione” fonda la duplice rappresentanza del Rotary nella loro professione e della loro professione nel Rotary. E le stesse “classifiche”, che regolano l’accesso alla nostra associazione dei soci in base alle competenze, hanno sempre più il valore finalistico di una multidisciplinarietà che ampli il campo di azione e renda il servizio sempre più esteso e competente.
Questa è la leadership, di cui discuteremo insieme nel corso di questo mese in occasione dell’importantissimo appuntamento del Seminario di Matera, in fase di organizzazione.
Arrivederci a Matera dunque e buon Rotary a tutti. In amicizia.
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